INTERVENTO DI SOSTITUZIONE EDILIZIA, DA TERZIARIO A RESIDENZIALE, CON MANTENIMENTO DELLA VOLUMETRIA ESISTENTE DI UN EDIFICIO IN PIAZZA CARLO ERBA, MILANO.

COMMITTENTE: Pinerba

CONTRACTORItaliana Costruzioni: 100%

PERIODO DI COSTRUZIONE: In corso

CITTA': Milano, Italia

PROGETTO: Eisenman  Architects,  Degli Esposti Architetti,  Guido Zuliani

INTERVENTO DI SOSTITUZIONE EDILIZIA, DA TERZIARIO A RESIDENZIALE,  CON MANTENIMENTO  DELLA VOLUMETRIA ESISTENTE DI UN EDIFICIO IN PIAZZA CARLO ERBA, MILANO 

L'immobile in oggetto si trova in piazza Carlo Erba 6 a Milano ed occupa la porzione meridionale dell'intero isolato delimitato da via Balzaretti, via Pascoli, piazza Carlo Erba e via Pinturicchio, interamente di proprietà della Pinerba srl.
Il progetto si caratterizza mediante la demolizione totale dell'edificio esistente, ad eccezione delle sole tre facciate con affaccio su suolo pubblico e la ricostruzione di un nuovo edificio fuori sagoma, con mantenimento della stessa superficie dell'edificio preesistente.
Da un edificio interamente adibito a funzioni urbane terziarie, avente tre piani fuori terra, sottotetto e un piano seminterrato, l'intervento prevede un edificio adibito a funzioni urbane residenziali con una residua parte adibita a terziario, avente otto piani fuori terra, oltre un piano seminterrato e due piani interrati che va ad innestarsi e ad interfacciarsi con l'intervento edilizio insistente sulla restante porzione di area della stessa proprietà.
Il nuovo assetto planivolumetrico di progetto si attua mediante due differenti partizioni volumetriche: la prima, che occupa i primi tre piani dell'edificio, si configura come una ridefinizione interna dei volumi compresi tra le facciate conservate che affacciano verso  via Pinturicchio, Via Pascoli e Piazza Carlo Erba; la seconda partizione è definita da un corpo in linea dal sedime ondulato, che dal filo della facciata prospiciente Piazza Carlo Erba si va ad allineare al fabbricato in costruzione su via Pascoli.
Il disegno della nuova facciata verso la piazza riprende le misure e le scansioni della facciata primo-novecentesca, in modo che nel rapporto con l'esistente convalidi e valorizzi il manufatto originario.
La parte di edificio che occupa i primi tre piani conserva interamente i fronti sia dal punto di vista materico che di dettaglio architettonico; i livelli superiori sono invece caratterizzati dall'adozione di un telaio che inquadra i tre piani superiori ed è traslato verso nord, cosi da lasciare sul prospetto verso via Pascoli una serie di scanalature verticali cui corrispondono, sul lato opposto, verso via Pinturicchio ed il giardino, una serie di elementi verticali proiettati al di fuori del volume dell'edificio.
Una successiva scelta per sottolineare la differenziazione tra le due facciate è stata quella di usare pietre di tonalità diverse per i due lati opposti dell'edificio.
La stessa stratificazione verticale dell'edificio contribuisce alla differenziazione architettonica dei due fronti. l primi tre piani fuori terra costituiscono la base dell'edificio e conservano il rivestimento in travertino e le aperture originarie. Il quarto livello arretrato contribuisce a registrare gli allineamenti tra l'edificio preesistente ed il nuovo edificio contiguo.
l tre livelli più alti dell'edificio si configurano in linea e mettono in relazione l'edificio
contiguo con il fronte su Piazza Carlo Erba. Sono caratterizzati da una struttura a griglia realizzata in metallo bianco che disegna una fascia orizzontale lungo tutto lo sviluppo dell'edificio.
La leggera traslazione rispetto all'asse longitudinale dell'edificio dei due strati
superiori dell'insieme, produce un effetto dinamico che, assieme all'uso di materiali tradizionali ed ai differenti sistemi di aperture, ottiene un effetto di tensione tra statico e dinamico e tra vecchio e nuovo, creando in questo modo una forma di continuità con il passato.
È questa sintesi di vecchio e nuovo che, assieme alla nuova dinamica delle
sovrapposizioni verticali di strati architettonici orizzontali, caratterizza il nostro progetto come un progetto dei nostri giorni.